Pubblicato ‘Dinosaur Facts and Figures’. Intervista col paleoartista Sante Mazzei.

Appena tradotto in inglese grazie alla Princeton University Press, ‘Dinosaur Facts and Figures: The Theropods and Other Dinosauriformes’ è un testo ricco di illustrazioni, fatti e curiosità sui teropodi. Uno degli illustratori è l’italiano Sante Mazzei, con cui abbiamo fatto una piacevole ed interessante chiacchierata su questo nuovo libro e sulla paleoarte.

Sante, quali sono i punti di forza di questo nuovo testo sui dinosauri?

Dinosaur Facts and Figures: The Theropods è il primo volume di una serie di libri ideati dal gruppo di ricerca scientifica EoFauna. Questo primo volume, come suggerisce il titolo, è dedicato ai dinosauri Teropodi e ad altri dinosauromorfi. I Teropodi sono uno dei gruppi che affascinano di più gli amanti dei dinosauri in quanto include tutti i carnivori e anche gli uccelli moderni: non si poteva che iniziare da loro! Scritto da Asier Larramendi e Rubén Molina Pérez, il libro sui Teropodi racchiude al suo interno le illustrazioni di Andrey Atuchin e le mie che, nel corso dei numerosi mesi di lavorazione, abbiamo cercato di rendere il più possibile accurate e al passo con le ultime scoperte. La vera bellezza di questo libro risiede nella sua essenza: si tratta infatti del primo libro illustrato dei record sui dinosauri. Al suo interno è possibile trovare menzione di tutte le specie descritte fino ad ora e interessanti note sui loro primati e peculiarità. Qual è il Teropode più piccolo? E quello più grande? Chi deponeva il maggior numero di uova? In quale continente erano maggiormente diffusi? E in quale periodo? Queste e numerose altre domande trovano risposta all’interno del nostro libro!

Tu sei un paleoartista. Cosa significa e quali conoscenze e capacità servono per diventarlo?

Il paleoartista è, come suggerisce il nome, un artista al servizio della paleontologia che, con la propria arte, persegue l’intento di ricostruire l’aspetto del mondo preistorico. Animali, piante ed interi ecosistemi dei quali oggi abbiamo solo un numero ahimè limitato di prove fossili. Per diventare paleoartista serve, naturalmente, una predisposizione verso una qualsiasi tecnica artistica – il disegno ad esempio, oppure la scultura – oltre che una buona conoscenza dell’argomento che si sta cercando di rappresentare. Benché alcuni paleontologi si siano dedicati alla paleoarte, non si può pretendere che tutti i paleoartisti siano paleontologi. Pertanto è fondamentale per tutti gli artisti che desiderano addentrarsi in questo mondo, studiare a fondo l’argomento che stanno per dipingere/scolpire consultando le relative pubblicazioni scientifiche e, se possibile, richiedere la consulenza di un paleontologo. Un’altra regola fondamentale per un paleoartista è quella di guardare sempre alla natura e osservare con molta attenzione gli animali attuali che possono offrire ottimi tasselli per teorizzare e ricostruire abitudini e comportamenti che, solo raramente, lasciano indizi fossili.

Tra i non addetti ai lavori è ancora diffusa un’immagine antiquata di questi animali, probabilmente legata all’acclamatissimo film ‘Jurassic Park’, che pure ebbe dei meriti nel 1993, ed a tanti altri prodotti che ne hanno preso spunto. Cosa manca per aggiornare il pubblico alle conoscenze attuali?

I dinosauri sono animali che non finiranno mai di sorprenderci, proprio perché abbiamo ancora tantissime scoperte da fare e numerosi misteri da risolvere. Non esagero se dico che ogni volta che mi ritrovo ad abbozzare un animale già disegnato tantissime volte, come ad esempio il Tyrannosaurus rex, resto impressionato, dedicando attenzione a un dettaglio sempre diverso.
È vero, la stragrande maggioranza dei film e dei libri non rendono giustizia alla bellezza di questi animali e alla mole di prove che la paleontologia ha raccolto fino ad ora ma la curiosità delle persone – del grande pubblico – a volte è sorprendente, pertanto è compito di ogni divulgatore riuscire ad innestare quel briciolo di curiosità che, molto spontaneamente, innescherà la giusta catena di domande.

Pensando ancora alla paleoarte ed alle ricostruzioni dei dinosauri, c’è stata una grandissima evoluzione dalle statue ottocentesche di una sorta di iguane giganti in Inghilterra e le raffigurazioni del libro. Secondo te possono esserci ancora grandi cambiamenti, almeno per certe specie?

Questi cambiamenti di cui parli, seppur in modo meno radicale, continuano e continueranno ad esserci. Per nostra fortuna siamo arrivati ad un punto in cui è possibile ricostruire un dinosauro con grande precisione, ma questo dipende da quanto conosciamo di una particolare specie: alcune sono così frammentarie che il loro aspetto rimane un enigma e può essere ipotizzato soltanto in base al suo grado di “parentela” con altre meglio conosciute. Però, come dicevo, tutti i dinosauri possono essere ancora soggetti a significative – anche se piccole – rivoluzioni iconografiche. Parlando di dinosauri Teropodi, ad esempio, negli ultimi anni la comunità scientifica si è espressa, quasi in modo unanime, a favore della rappresentazione di questi dinosauri come animali con le labbra. Se per anni siamo stati abituati a ricostruirli con i denti esposti, in vista, oggi usiamo raffigurarli con questi elementi coperti dalla pelle, come molti animali attuali per altro. Una piccola innovazione nel modo di illustrare i dinosauri che potrebbe consentire di distinguere una ricostruzione più recente da quelle di appena dieci anni fa. Perciò sì, è possibile che fra qualche anno nuovi ritrovamenti o più semplicemente nuove osservazioni fatte da chi studia i dinosauri comporteranno una qualche “rivoluzione” che noi paleoartisti avremo il compito di rappresentare con i nostri strumenti di lavoro.

Ringraziando Sante Mazzei per la disponibilità, consigliamo la lettura di questo testo agli appassionati di dinosauri ad ogni livello.

Andrea Melluso

©Dinosauri.altervista.org

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